Il testo è del premio Nobel per la letteratura Seferis che
durante la dittatura dei colonnelli andò in esilio e le cui
poesie furono bandite. Questa, musicata da Theodorakis, era
diventata quindi una specie di canto di
resistenza e venne intonata dalla gente anche al funerale di
Seferis.
ma to nero glifo.
ki aspro san peristeridipsasame to mesimeri?
ma to nero glifo.
Pano stin ammo tin ksanthigrapsame t' onoma tis?Oraia pou fisikse o batis
kai svistike i grafi .
Me ti kardia, me ti pnoi,ti pothous kai ti pathospirame ti zoi mas? lathos!
ki allaksame zoi.
Pano stin ammo tin ksanthigrapsame t' onoma tis?Oraia pou fisikse o batis
kai svistike i grafi .
Me ti kardia, me ti pnoi,ti pothous kai ti pathospirame ti zoi mas? lathos!
ki allaksame zoi.
Traduzione
Sulla costa, là dove è nascosta
bianca come una colomba
avevamo sete, a mezzogiorno
ma la nostra acqua era amara…
Sopra la sabbia dorata
abbiamo scritto il suo nome (= della libertà; della Grecia, dell’amata?)
ma come soffiava la brezza
e ha cancellato ciò che era scritto sulla sabbia
Con quale cuore, con quale spirito
con quale desiderio, con quale dolore
abbiamo cercato di prendere la vita, male!
allora l’abbiamo cambiata.
My warmest thanks to Seferis , Theodorakys and Maria Farantouri for this unforgettable song .It is a patriotic lyric , it should deeply touch the heart of everyone who loves democracy , liberty and justice .
RispondiEliminaWith my best regards.
Giuseppe Nida